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Poco dopo le ore 9 del 23 giugno, un automobilista che si trovava sulla tangenziale nord di Parma è rimasto attratto da una intensa luce in cielo. Accostata l'auto, ha osservato meglio quello che dapprima pensava fosse una luce riflessa sulla superficie di un aereo, ma la forma era quella del classico disco volante: simile ad un "cappello da prete", con una cupola nettamente distinguibile. Il colore dell'oggetto, che appariva illuminato dai raggi del sole, era "argenteo vivo"; la durata dell'osservazione è stata di circa 10 secondi dopo essere sceso dall'auto [collaborazione di Francesco Castagna e Stefano Innocenti; Ufoitalia, dal 23 al 28 giugno].
Il documento, intitolato UFO Policy, riassume le attività ufologiche svolte tra il 1958 e il 1963 da vari dipartimenti del ministero (incorporato l'anno successivo nel Ministero della Difesa), e contiene in allegato un dispaccio di istruzioni del 1960 ai reparti della RAF, all'epoca classificato segreto, nel quale si precisava che in caso di rilevamento UFO radarico tutti gli aerei militari in volo nella zona dovevano essere dirottati "per indagare il fenomeno", ma anche che la diffusione ai mass media di notizie relative a casi radarici non identificati avrebbe costituito reato proprio ai sensi di quella norma.
Il documento fa inoltre un breve accenno ad un precedente studio sugli UFO condotto dal Joint Intelligence Committee (l'organismo di coordinamento fra i vari servizi segreti civili e militari) già negli anni '50: una rivelazione assolutamente inedita [UK UFO Network, 29 giugno].
E' appena uscito negli Stati Uniti l'ultimo libro dell'ufologo americano Kevin Randle, noto soprattutto per le sue indagini per il Center for UFO Studies che hanno riaperto il "caso Roswell" negli anni '80.
Dopo aver esaminato nei suoi precedenti libri i casi non identificati del Project Blue Book e gli incontri ravvicinati del terzo tipo, Randle e i suoi coautori William Cone e Russ Estes affrontano stavolta un tema spinoso: L'enigma delle abduction: la verità dietro i rapimenti alieni di massa alla fine del ventesimo secolo.
Contrariamente a quel che ci si potrebbe aspettare da un ufologo pro-extraterrestri come Randle, però, il libro è in sostanza un atto di accusa contro i vari studiosi di rapimenti UFO che sarebbero stati in realtà gli artefici di una colpevole opera di influenza sui testimoni, in funzione delle credenze personali dei vari Hopkins, Mack, Carpenter, Boylan, Lawson, Sims, ad ognuno dei quali viene dedicato un capitolo.
Un libro che non mancherà quindi di causare polemiche, riaccendendo il dibattito sull'essenza dell'esperienza di abduction che secondo molti sarebber il vero nucleo del problema ufologico, ma secondo altri sarebbe invece un corpo estraneo impiantato artificialmente sull'ufologia [Arcturus Books Catalogue, luglio].
In redazione:
LIBRO DI KEVIN RANDLE SULLE ABDUCTION
Hanno collaborato a questa edizione:
Francesco Castagna, Stefano Innocenti.
Edoardo Russo.
Prossimo aggiornamento: mercoledì pomeriggio, 7 luglio.
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