ANALISI DEL FILMATO KBAT746432
- Di Antonello LUPINO.
Nel numero 6 di Area 51,
ho anticipato ai lettori alcuni risultati delle analisi da me effettuate
sul filmato kbat746432, apparso in internet,
all'indirizzo http://www.kbat746432.info.
Ricordo ai lettori,
che avevo stabilito per l’esecuzione delle analisi, due punti da cui partire:
Primo - il filmato é
verosimilmente l'estratto di un episodio in cui alcuni umani sono coinvolti i
n esperimenti di origine aliena;
Secondo
- il filmato è falso ma è molto ben
orchestrato.
Stabiliti i punti
da cui partire per la le analisi, iniziamo col discutere il primo di essi.
1)
Il filmato é verosimilmente l'estratto di un episodio
in cui alcuni umani sono coinvolti i n
esperimenti di origine aliena.
Va premesso che il filmato è accompagnato da una foto (immagine 4), e da una lettera (immagine 1), scritta a mano in russo, dal sedicente scienziato, ed inviata ad un appassionato statunitense di ufo, William Matchen, tramite e-mail. La lettera, tradotta in due momenti diversi da persone attivate da William, cita testualmente:
“Alle
persone della Federazione russa: io sono uno scienziato che ha lavorato con
l’AGENZIA Spaziale russa per circa ventidue anni. Ora sono in
procinto di dimettermi, a causa delle differenze che ho avuto con i miei
superiori in merito al progetto KBAT746432. È una situazione che riguarda la
verità e la sicurezza della razza umana. Il Governo russo è in possesso
di evidenze fisiche stupefacenti, che potrebbero alterare la concezione della
vita su questo Pianeta.
L'evidenza fu condivisa con il Governo degli Stati Uniti,
sebbene ambedue i governi non hanno nessuna intenzione di informare pubblico. È
per questa ragione, che ho il dovere come scienziato e cittadino, di rivelare
tali segreti. Un oggetto di origine aliena è precipitato a nord del Mare di
Kara vicino l’Altopiano Siberiano.
Un dispositivo che sembra essere un microchip fu recuperato
dai frammenti del crash. I dati furono
decodificati dal microchip. Le immagini estratte, sebbene
danneggiate e frammentate, rivelano chiaramente che esiste una sperimentazione
aliena sulle creature umane. Per me é difficile viaggiare, e la mia vita
ora è in pericolo. Tenterò di fornire una copia del filmato
appena possibile, comunque , l’invio è difficile da realizzare in queste
circostanze. Noi eravamo camerati una volta. Ma ora
hanno attraversato la linea. Le persone meritano di sapere la verità. Se non
sarà rivelata la prova nella sua
interezza, lo farò io a modo mio”.
Il Filmato
Il filmato originale dura circa 5 secondi, e nella sua totalità è girato all'interno di quello che sembra una sala medica di presunta origine aliena. In seguito sono aggiunti due identici clips, per modificarne la velocità di riproduzione, ridotta ad 1/2 ed 1/16. Questo perché si possa osservare meglio la scena, in quanto la possibilità di bufale, di mistificare un fenomeno naturale nonché di architettare falsificazioni fotografiche, nel campo di UFO, con la tecnologia odierna, può sempre esistere.
La sequenza mostra una giovane
donna, dall’apparente età di circa 30/32 anni, la quale si trova all’interno di
una sorta di sarcofago dalla forma inconsueta (immagine 3).
Dalle spalle sino alle ginocchia, è coperta da una
sorta di sostanza verdastra che sembra essere solida. Dal suo ombelico viene
estratta, da quello che sembra essere un artiglio, una sonda che, a causa di
uno spostamento del campo visivo, non si riesce a capire per quanti centimetri
sia stata inserita all’interno del basso ventre.
Nonostante il fatto sia di per se
traumatico, la donna sembra naturalmente sedata, ed in alcuni “frames” sembra addirittura sorridere! E’
interessante sottolineare che il presunto scienziato russo, nel rispondere alla
seconda e-mail di William, ha inviato una foto che ritrae un essere umano di
presunto sesso maschile all’interno di un ulteriore sarcofago, in evidente
sedazione (immagine 4), anch’egli ricoperto della strana sostanza
presente sul corpo della donna. Un occhio attento, può notare che accanto a questi,
si trova un altro sarcofago, presumibilmente quello della giovane protagonista
del filmato in analisi (dal quale si può notare che il secondo sarcofago, in quel
momento è vuoto!).
Come specificato nello scorso numero,
mi interesso da circa 17 anni, di analizzare le persone che sostengono di aver
vissuto esperienze di “rapimento alieno”,
e debbo francamente dire che nel filmato vi sono alcuni temi che ricorrono
spesso durante le fasi “mediche”
dell’adduzione. Nel video si notano alcuni particolari che solo chi conosce a
fondo il fenomeno dei rapiti da parte di alieni, è al corrente.
Non solo, la camera “medica” in cui viene effettuata la
ripresa, presenta alcune “anomalie”
caratteristiche, note solo ai veri rapiti e ad alcuni tecnici del fenomeno. Mi
spiego meglio.
L’ambiente “medico”, piuttosto che essere un luogo ove si ricoverano le persone
rapite, sembra essere un laboratorio di esperimenti genetici. Inoltre, la forma
dei “sarcofaghi” sembra coincidere
con le descrizioni fattemi da alcuni rapiti, che si sono trovati in ambienti
similari. Ribadisco che questi rapiti, sono stati analizzati da personale
competente e giudicati altamente attendibili.
Analizziamo ora il contenuto del filmato
Ho scomposto il filmato originale in
diversi “frames” in cui sono contenuti alcuni elementi-chiave che verranno
descritti in seguito. I frames sono:
|
|
|
|
A) |
B) Il
volto della ragazza e la forma del “sarcofago” |
C) L’interno
della membrana oculare del presunto alieno |
D)
L’altro essere umano posto nel sarcofago di fianco alla donna |
Frame A):
1) L’immagine mostra una ripresa effettuata dal tronco sino all’inizio del bacino.
In primo piano si nota centralmente in basso, una mano probabilmente
appartenente ad un essere non terrestre, apparentemente composta da tre dita e
appoggiata alla coscia sinistra della presunta “vittima”. La mano destra del
presunto alieno (anch’essa apparentemente composta da tre dita o artigli),
impugna una sorta di sonda (in primo piano) che sembra essere inserita nel
basso ventre della donna, nell’atto di sfilarla dalla sua posizione, forse al
termine di un esame alquanto invasivo (su questo tornerò in seguito).
2) La situazione sembra verosimile
ad alcuni episodi di rapimento e/o di presenza del rapito in ambienti in cui si
praticano esperimenti di varia natura. Anche le caratteristiche delle due mani,
sembrano essere coerenti con quelle descritte da alcuni rapiti, in merito ad
esseri alieni del tipo “rettiloide” presenti sia sul luogo del rapimento che
nelle analisi invasive.
Frame B):
1) Si nota in primo piano il volto della donna, nonché il sarcofago. La donna
sembra essere sotto l’influsso di un apparecchio atto a sedarla ed a provocarle
episodi onirici piacevoli (anche questo è un particolare che molti dei rapiti
da me analizzati nel corso di questi anni, ricordano. Nda). L’apparecchio si
trova sulla tempia destra. Questo per non renderle traumatico il ricordo
dell’esperienza vissuta. In effetti molti rapiti mi hanno riferito, durante la
tecnica di “regressione cosciente” effettuata su di essi, di aver avuto
applicato un “attuatore ipnotico artificiale”, che
interferendo con il cervello umano, provoca un treno di onde ELF ad una
frequenza di 4/5 Hz., che provocano sonno profondo e una vasta gamma di effetti
nei tracciati onirici.
2) Si nota la forma particolare del “sarcofago”, il quale risponde ad
alcune descrizioni fattemi da rapiti, alcuni anni fa, circa i luoghi in cui
venivano portati dopo il contatto con esseri alieni di varie specie.
Frame C):
Tutto il filmato è contornato da una sorta di alone che sembra essere il
risultato di una ripresa video dall’interno
di una cavità oculare, verso l’ambiente esterno (anche su questo particolare
ritornerò in seguito).
Frame D):
La foto mostra un ulteriore essere umano, di presunto sesso maschile,
anche egli steso sul sarcofago, di fianco a quello della ragazza, che si
intravede sulla sinistra. Anche questo essere umano, mostra le stesse
caratteristiche della donna ripresa nel video. Cioè la copertura per la metà
del proprio corpo, di una sostanza “melmosa” e di una sorta di sonde collegate
al corpo. Anche egli è in evidente stato di sedazione ipnotica.
Ed ora, procediamo con l’analisi
grafica computerizzata, in merito a quanto sin qui descritto
Nel procedere all’elaborazione
grafica dei vari frames, ho preso in considerazione i frames contraddistinti
dalle lettere B) - C) e D), come segue:
ORIGINALI
|
|
|
B) Il
volto della ragazza e la forma del “sarcofago” |
C)
L’interno della membrana oculare e l’artiglio del presunto alieno |
D)
L’altro essere umano posto nel sarcofago di fianco alla donna |
Analisi Sequenza Frame B)
Frame B-1)
Con un apposito filtro grafico ho
reso più luminosa l’immagine B).
In essa si possono distinguere
alcuni elementi importanti:
- una luminescenza verde chiara a
lato superiore sx;
- si vede molto bene il viso della
donna (su questo
particolare ritornerò in seguito);
- la particolare forma del
“sarcofago”
- uno strano dispositivo sulla
tempia destra.
Frame B-2)
Nel successivo frame B-2), si può notare
il dispositivo a cui ho accennato nelle precedenti righe, ossia quello che da
me è stato definito “attuatore ipnotico
artificiale” . In effetti la
donna, è in fase onirica, e nonostante la
drammaticità dell’evento, sembra sorridere.
Analisi Frame C)
Nel frame C) vi sono ulteriori
indizi importanti:
- quelli che sembrano essere due
artigli, destro e sinistro;
- la sonda che prima si trovava
conficcata nel basso ventre della donna;
Nel frame, elaborato graficamente,
provo eseguo una comparazione tra la lunghezza della sonda al momento
dell’espianto, e quella che si nota nel frame C).
C-1) Dalla comparazione grafica
eseguita a destra , si evince la presenza di due mani artigliate (presumibilmente tre dita), che mentre la
sinistra si appoggia alla coscia della donna, l’altra sembra estrarre quella
che appare essere una sonda, misurante dal bulbo alla parte terminale, circa
C-2) Inoltre, dall’esame agli arti
che impugnano la sonda, questi sono più simili ad artigli. In effetti
corrispondono alla descrizione fatta da numerosi testimoni coinvolti in
contatti con esseri definiti “rettiloidi”,
ovvero le tre dita artigliate.
Analisi Frame D)
In questo frame, inviato dal
presunto scienziato a William, si nota che il soggetto in primo piano è un uomo
e non più la donna del filmato, che invece appare in secondo piano all’interno
del “sarcofago” in fondo alla sala.
In effetti, questo darebbe forza all’ipotesi che i “videoclip” siano più di
uno. Ciò che però potrebbe sfuggire ad una prima analisi della Frame D), reso più luminoso da un
filtro grafico.
foto, è che manca l’alone a forma di
oculare, presente invece su tutto il filmato KBAT746432. In secondo luogo, è alquanto
strano che, data la varietà di esseri umani presenti sulla terra, con la
classica pancia, magari soprappeso, oppure di aspetto fisico mediocre, i due
soggetti presenti sia nel filmato che nella foto (uomo e donna), siano invece rispondenti allo stereotipo dell’attore
cinematografico, con fisico da pin up.
Prendiamo ora in considerazione altri
tre “frames” significativi.
|
|
|
E) la ripresa
dall’interno dell’occhio |
F) un’ombra sulla
destra del frame |
G) la direzione delle
luci utilizzate |
Analisi del frame E)
Osservando questa immagine, si può apprezzare
un alone color rosa carne, a forma di oculare, che contorna il soggetto in
primo piano. Secondo la fonte che ha divulgato il filmato in internet, e cioè
uno scienziato appartenente al progetto “kbat746432”, il filmato sarebbe stato estratto da un microchip
contenuto all’interno dell’occhio di un presunto alieno, recuperato dopo la
caduta di un velivolo di origine aliena, nei pressi del Mar di Kara,
nell’altopiano siberiano.
Durante le mie
ricerche sui rapimenti, ho analizzato numerose persone che oltre ad essere
state rapite, hanno subito interventi tesi all’applicazione di particolari
sonde miniaturizzate, all’interno dei tessuti muscolari ed ossei, in special
modo nel cervello.
Tali sonde venivano
applicate nella maggior parte dei casi, all’interno della ghiandola pituitaria
e/o nella corteccia visiva ed in quella uditiva. Lo schema era semplice: “L’occhio riceveva gli impulsi relativi
all’immagine visualizzata, quindi li inviava al cervello per la decodifica e
l’interpretazione eccetera. Se il microchip viene innestato sulla Corteccia
Visiva, questo memorizzerà tutte le immagini che vede l’occhio in un
determinato periodo. Si avranno quindi immagini nitide senza sfocature, senza
visioni dell’oculare, in quanto l’occhio inteso come tale, registrerà ciò che
il suo proprietario vede” Per capire
meglio, l’immagine E) ripresa dal presunto microchip, non sarebbe verosimile a
quanto visto dal presunto alieno sull’occhio dove sarebbe stato collocato tale
microchip, in quanto se avesse avuto una visone come quella dell’immagine,
avrebbe avuto un grave handicap derivante dalla riduzione del visus. Non è possibile che la cartilagine del
cavo oculare sia cosi trasparente, a meno che non sia stata creata una cavità
artificiale in cui inserire un obiettivo video. Inoltre, dal mio personale
punto di vista, se abbiamo deciso di credere che non siamo soli nell’Universo e
che il nostro Pianeta è in contatto con diverse razze aliene, non è altrettanto
verosimile che questi alieni, provenienti da Pianeti distanti anche anni luce
dal nostro, con una tecnologia inimmaginabile, usino tecniche primitive per
visualizzare le operazioni che conducono sui cosiddetti “rapiti”. Sarebbe come dire che gli stessi alieni giungono sulla
terra con astronavi in grado di cambiare forma, colore e dimensione, per poi
usare la clava come arma di difesa!
Osservando questo
specifico frame, al centro destra, si può notare, al di sopra di quelli che ho definito
precedentemente “artigli”, una sorta di testa di profilo. Nel frame da me
elaborato, e contraddistinto dalla
lettera F-1), ho evidenziato tale “ombra”, che ad un ulteriore analisi sembra
appartenere alla testa di una alieno della specie cosiddetta ”rettiliana”. Tale
ombra resta nel campo visivo per qualche decimo di secondo, dopo di che
svanisce. Anche questo denota il fatto che chi ha girato il filmato conosce
molto bene il fenomeno dei rapimenti alieni.
Analisi del frame G)
In questo frame, ho
analizzato la posizione delle fonti luminose presenti all’interno dell’ambiente
in cui è stato girato il filmato, cercando di comprenderne il loro numero.
Dopo aver
effettuato una analisi termografica dell’immagine F), ho cercato di calcolare
la diffusione delle fonti luminose in base al punto in cui le stesse erano
concentrate. Dall’immagine F-1) si può notare che la luce si trova focalizzata
sulla donna all’interno del “sarcofago”; dietro la propria testa ed alla sua
sinistra.
Tracciando alcune
ipotetiche linee di diffusione luminosa, si evidenziano quattro punti più o
meno luminosi che coincidono perfettamente con ciò che intende far risaltare
l’autore delle riprese, e cioè, la presunta estrazione della “sonda” dal basso
ventre della donna; le sonde collegate al corpo della stessa, ed in parte gli
artigli” della strana creatura, ed in ultima un evento che si verifica sul
pannello posto dietro il capezzale della donna (su cui chiarirò
successivamente). Dall’analisi si nota chiaramente che la luce viene irradiata
da quattro punti: A-B-C-D, verosimilmente corrispondenti a quattro fonti luminose
(chi ha girato il filmato, conosce alcuni
dati sui rapimenti, ma non è al corrente che le stanze “mediche” aliene, di cui
molti rapiti hanno riferito l’esistenza, sarebbero illuminate costantemente da
una sorta di luce solida, tendente al bianco cangiante, che non sembrerebbe
avere origine artificiale!).
Al termine di
queste analisi sul filmato, prendiamo ora in considerazione gli ultimi tre frames:
|
|
|
|
G) appare una fonte
luminosa a destra del filmato. |
H) La fonte assume
quasi una forma luminosa viene sovraimpressa nel filmato. |
I) la fonte luminosa
crea alla sinistra del filmato, una specie di effetto olografico. |
L) la fonte luminosa si
trova ora alla sinistra in alto ed illumina il sarcofago a fianco, vuoto. |
Analisi Frame G)
Viene creata una
fonte luminosa di presunta origine artificiale(B), dietro la testa della donna,
che illumina parzialmente anche la parte superiore centrale del filmato ed il
“sarcofago” a fianco (A). La luce sembra provenire da dietro una parete
trasparente.
Analisi frame H)
La luminosità si
sposta verso la sinistra del filmato, creando un ulteriore effetto visivo che
illumina la parete alle spalle della donna ed una parte del “sarcofago”. In
questo esatto punto, la fonte luminosa illumina il seno destro e parte del
fianco della donna, nonché una parte del secondo sarcofago che per il momento è
ancora vuoto.
Analisi frame I)
In questo
fotogramma, la fonte luminosa, crea un effetto al centro in alto della
sequenza, il quale sembra un riflesso del secondo sarcofago (B), il quale inizia
ad essere visibile quasi completamente (A). Nell’evolvere del filmato, si può
notare che la fonte luminosa assumere una forma di “medusa”. In effetti, si nota che la luce, nel suo passaggio dietro
la testa della donna, non ne illumina mai il volto, che rimane sempre in ombra
(nei frames da me elaborati, si vede
molto meglio, in quanto ho usato dei filtri per creare più luce!)
Analisi frame L)
In questa sequenza,
la fonte luminosa si trova completamente in alto a sinistra (A), e con una sorta
di “flash”, illumina molto bene sia il secondo “sarcofago” (B), che ora si
trova accanto alla donna, completamente in primo piano.
E qui termina il filmato.
Le mie analisi
proseguono però, per quanto riguarda la lettera inviata dal presunto scienziato.
La Dottoressa Gabriella GRANARA, interprete dal russo
all’italiano, è stata da me interpellata in merito al contenuto della lettera
ed in merito a questa, è stata da me svolta una analisi grafologica e
psicologica del soggetto che la ha scritta. Questi sono, nell’ordine, i
risultati:
Ai Cittadini della Federazione Russa
Ho fatto parte dell’Accademia Cosmonautica Russa della 22° Stazione
di Volo e sono stato il funzionario responsabile del progetto
KBAT 746432.
Questo progetto riguarda l’esistenza e la sicurezza
dell’intera umanità.
Il Governo Russo è in possesso di inconfutabili prove che
possono modificare la vita sul pianeta terra.
Il Governo Russo ne ha informato il Governo degli Stati
Uniti d’America, ma nessuno da parte del Governo Americano si è premurato di
rendere pubbliche queste prove.
Il mio dovere in qualità di scienziato e cittadino è quello
di rendere pubbliche queste informazioni segrete.
Una navicella di extraterrestri si è schiantata nel Mar di
Kara, a nord del plateau siberiano. Un microchip estratto è stato riparato e
tutte le informazioni ivi contenute sono state decifrate. Alcuni frammenti di
immagini mostrano chiaramente esperimenti su persone condotti dagli
extraterrestri.
La mia vita è in pericolo, per questo mi sposto
continuamente. Vi invierò le prove non appena mi sarà possibile nonostante gli
ostacoli da superare.
Compagni, abbiamo
superato il limite, la gente deve sapere la verità. Se non concederete tutte le
prove, allora cercherò il modo di farlo da solo.
La prima parte della
lettera, fino alla frase “Il mio dovere…”,
è scritta con caratteri leggibili, presenta spaziature regolari e non ha errori
di grafia.
Sembra impostata come una lettera ufficiale, con lo stile aulico tipico del
periodo sovietico ed è indirizzata “Ai cittadini…” della Federazione Russa.
La parte che segue sembra scritta in un secondo tempo e con un diverso
stato d’animo: i caratteri si fanno
più piccoli, a tratti irregolari. Ci sono delle correzioni ed una cancellatura.
Inoltre le spaziature sono più serrate.
La frase del “microchip” non è
completa, è come se mancasse un sostantivo,
ossia da cosa è stato estratto il microchip?
Il messaggio è laconico, breve scritto da chi ha fretta e contiene,
nella chiusura, un appellativo “compagni” che può indicare i compagni di lotta,
di lavoro oppure i”compagni” del partito. In questa frase i destinatari della
lettera sono loro.
Anomalie: la lettera non riporta la data, la firma dell’autore ma in compenso
cita in dettaglio il nome del progetto.
Analisi psico/grafologica
Ad integrazione di
quanto già detto dalla Dottoressa GRANARA, posso aggiungere che la lettera, nel
suo contesto, appare essere scritta da due personalità completamente diverse. La
prima più tecnica e “ligia al dovere della propria missione”, come un vero
“compagno” del soviet; la seconda, totalmente priva di tecnica ed omissiva di
dati di per sé integranti nel corpo del contesto chirografario. Dall’esame
delle spaziature e crenature dei caratteri emerge nel primo caso, una
personalità forte e sicura, tipica di chi ha fissati i propri obiettivi.
Dall’esame della seconda parte della lettera, sembra proprio che la precedente
personalità sia scomparsa, per lasciare posto ad un’altra timorosa e titubante.
In effetti questa seconda parte, sembra essere scritta da un’altra persona che
si sforza di essere tecnica, e che sembra contemporaneamente in preda a manie
suicide.
A mio parere, la
lettera potrebbe essere il primo foglio di una serie di memorie, che non Ci
sono ancora pervenute chissà per quale oscuro motivo.
Conclusioni
Agli inizi di questa indagine, ho premesso che il filmato KBAT 746432 è molto inquietante nel contenuto, se rispondesse al vero. Ho però formulato due distinte ipotesi: che esso sia vero, oppure che esso faccia parte di una finzione ben organizzata. Perché ho ritenuto opportuno partire da queste due ipotesi?
Al giorno d’oggi è molto facile, con
la tecnologia in nostro possesso, eseguire dei falsi e farli passare per veri.
In effetti il lavoro di noi della
Comunità ufologica, si è fatto molto arduo, nel riuscire a dare una certezza
alle prove che raccogliamo, soprattutto se si tratta di video o fotografie. Per
cui, come ho specificato all’inizio dell’indagine, ho ritenuto opportuno,
seguendo i consigli dello Exopolitics.org con il dottor Michael Salla e del
Disclosure Project del Professor Steven Greer, stabilire un valido protocollo
di indagine da utilizzare nei casi di presunta disinformazione ufologica.
Attenermi a questo protocollo, mi è servito durante tutto lo svolgimento delle
analisi del filmato, permettendomi di giungere alle conclusioni che avete letto
nelle pagine precedenti. Non dico che bisogna mettere al rogo tutti quelli che
avvistano Ufo o vengono contattati e /o rapiti, o dare subito per fasulli i
filmati che vengono prodotti.
Dico semplicemente che oggi più che
mai, un sistema che ha paura che il “Grande Segreto” venga divulgato, usa tutti
i mezzi a sua disposizione (e credetemi,
ne ha moltissimi!), per creare disinformazione, oppure per preparare
gradualmente le masse ad un annuncio che se dato tutto insieme potrebbe causare
shock esistenziali nelle masse di questo Pianeta. La tattica è sempre la
stessa: si mischia sapientemente un fatto reale con elementi di fiction, poi lo
si da in pasto alle masse, e si aspetta, si ascolta.
Pertanto, stante quanto descritto
nei precedenti capitoli, la mia conclusione (che può essere suscettibile di aggiornamenti) in merito al filmato KBAT 746432, è che Ci troviamo di fronte ad un filmato creato per
altri scopi (Fiction od altro), privo
delle basi per definirlo autentico, oltretutto, la donna ripresa nel filmato,
assomiglia in maniera impressionante alla bellissima attrice Catherine Bell, nel ruolo del Maggiore Sarah MacKenzie nella fortunata serie TV
JAG
– Avvocati in divisa (sarà forse
un caso?). Debbo tuttavia essere sincero, nell’affermare che comunque, tale
filmato è stato realizzato da persone che ben conoscono tutti gli elementi che
compongono un rapimento alieno, e con questo intendo dalla tecnologia usata per
il contatto a quella presente sul luogo dell’installazione fissa o mobile, con
i relativi “modus operandi”.
Non
dico che non sarei disposto a ritornare sui miei passi, qualora avessi nuovi
elementi da valutare, Anzi! Se questi elementi ci saranno, sarò ben lieto di
ammettere di essermi sbagliato su tutto o su una parte di esso, ma allo stato
delle cose, questi sono gli elementi in mio possesso, e questa è l’unica
conclusione a cui sono giunto. Attendo quindi che lo scienziato o chi per Lui,
si faccia vivo anche al mio indirizzo e-mail cuidirect@libero.it, per avere
più dettagli certi, in modo da comunicare a tutti Voi la verità.
Se non vogliamo fare il gioco di
questi Signori che stanno dietro le quinte della gestione delle informazioni
sugli alieni, dobbiamo svegliare le nostre coscienze e capire il meccanismo di
questo gioco, aiutando chi ha difficoltà nel capire questo fenomeno, a
conoscerlo meglio, per non averne paura. Perché ricordateVi: “Chi ha paura può
essere facilmente dominato, e nel nostro caso rifiuterà il contatto (che già esiste e fa parte della nostra
dimensionalità umana!) con altri esseri.
Troverete tutta la documentazione sull’analisi del filmato
sul sito www.ufocui.it
Entro breve prenderò in esame
l’ulteriore filmato, girato presso le isole del
gruppo “Franz Joseph Land”, situate nel mar di Kara (strano, vero?), a
nord della Siberia, in cui si intravedono i resti di quello che gli scopritori
affermano essere un’astronave aliena e di una gigantesca creatura.
Che la luce della verità illumini sempre il Nostro cammino
Antonello LUPINO