Boriska, il
Ragazzo venuto da Marte.
dal numero di Gennaio
2005 di “Star Beacon”
di Gennady Belimov
NGN
(Si ricorda ai lettori che il contesto da cui proviene il racconto,
quello russo, ed in generale quello dell’est europeo e dell’Asia, è notevolmente
più “aperto” del nostro a racconti di extraterrestri o di esseri da altre
dimensioni – basti vedere i quotidiani russi, cinesi o indiani - quindi
non stupisca il fatto che ricercatori titolati parlino con normalità di antiche
civiltà non ancora “scoperte” dalla scienza ortodossa, di vite precedenti,
astrologia o di spazio multidimensionale - ndr)
A volte,
alcuni bambini nascono con talenti alquanto affascinanti e abilità inusuali. Mi è stata raccontata da un amico la storia di uno
strano bambino di nome Boris, soprannominato Boriska.
Il mio amico era tra i membri di una spedizione compiuta in una zona di anomalie geologiche, situata a nord della regione di Volgograd, in Russia, più comunemente conosciuta come “Medvedetskaya gryada”. Ecco il suo
racconto:
Immaginatevi, mentre eravamo tutti
seduti attorno al fuoco di sera, un bambino piccolo (di circa sette anni), ha
improvvisamente richiesto la nostra attenzione. Egli voleva raccontarci tutto
della vita su Marte, dei suoi abitanti e dei loro
voli sulla Terra”. Disse uno dei testimoni.
Seguì il silenzio. Era incredibile! Questo
bimbo, dagli enormi occhi vivaci, ci raccontò una storia straordinaria sulla
civiltà marziana e le sue città megalitiche, le sue
navi spaziali che viaggiavano verso vari pianeti, su un meraviglioso territorio
chiamato Lemuria, la cui vita egli conosceva nei
dettagli, essendoci stato da Marte ed avendo avuto amici laggiù.
Mentre i grilli stridevano, la foschia della
notte avvolse l’area e l’immenso cielo nero, con miriadi di lucenti stelle,
sembrava racchiudere una sorta di mistero. Il ragazzo continuò a raccontare la
sua storia per circa un'ora e mezza. Un giovane che stava con noi ebbe
l’accortezza di registrare l’intera narrazione.
Molti di noi rimasero meravigliati da due
fattori. Prima di tutto, il bambino possedeva una conoscenza eccezionalmente
profonda. Il suo intelletto era molto più avanzato rispetto a quello di un
altro bambino di pari età. Neanche un professore universitario sarebbe stato in
grado di raccontare la storia di Lemuria e dei lemuriani in simili particolari. D’altra parte, nessuno
riuscirebbe a trovare, in qualsivoglia testo scolastico, notizie di quel paese.
La scienza moderna non ha ancora provato l’esistenza di altre
civiltà, oltre quelle già note.
Secondariamente, eravamo
tutti sorpresi dalla dialettica di questo bimbo, che non corrispondeva certo al
modo di esprimersi dei suoi coetanei. L’uso di una specifica terminologia, i dettagli e i fatti
esposti, riguardanti Marte e il passato della Terra affascinò tutti i presenti.
Perché egli iniziò la conversazione in quel
luogo? Chiesi al mio amico.
Forse, fu semplicemente toccato
dall’atmosfera del nostro accampamento, con molte persone sapienti e di mente
aperta, continuò.
Non potrebbe essersi inventato tutto?
Ribattei al mio amico.
Ne dubito. Ho avuto l’impressione che il
ragazzo stava esponendo i suoi ricordi personali, relativi a
una o più vite passate. È virtualmente impossibile immaginare storie
simili. Occorre conoscerle realmente.
Oggi, dopo aver incontrato i genitori di
Boris e conoscendo meglio lo stesso bambino, sto cominciando a porre
particolare attenzione a tutto ciò che ho sentito
quella sera, nell’accampamento. Lui è nato nella città di Volzhskii,
in un ospedale di periferia, l’11 gennaio del
I suoi genitori sembrano persone
meravigliose. Nadezhda, sua madre, è una dermatologa
che lavora in un ospedale pubblico. Si è laureata all’Istituto Medico del Volgograd nel 1991. Il padre è un ufficiale in
pensione. Entrambi sarebbero felici se qualcuno
potesse fare luce sopra il mistero del loro bambino. Nel frattempo, essi si
limitano ad osservarlo e a farlo crescere.
Quando nacque, notai che fu in grado di tenere la
testa diritta in 15 giorni. Ricorda Nadezhda. La sua
prima parola, “baba”, la emise ad appena 4 mesi, e
molto presto dopo, cominciò a parlare. A 7 mesi costruì la sua prima frase:
“Voglio un chiodo”. Disse ciò dopo aver visto un chiodo piantato nel muro. Cosa notevole, le sue abilità intellettuali superavano
quelle fisiche.
Come
si manifestarono queste abilità? Domandai.
Quando Boris aveva
appena un anno, racconta la madre, ho cominciato a mostrargli le lettere
dell’alfabeto (sulla base del sistema Nikitin). In
pochi mesi ha imparato a riconoscerle e collegarle, immagini che a un anno e mezzo era già in grado di leggere le scritte
grandi del giornale. Non ci ha messo molto a prendere confidenza con
colori e matite. Ha incominciato a disegnare a 2 anni.
Appena compiuti i due anni, lo portammo alla
scuola per la sua età. Gli insegnanti si meravigliarono dei suoi talenti, ma
soprattutto del suo inusuale modo di pensare. Il
bambino dimostrò di possedere una memoria eccezionale e un’incredibile abilità
nell’afferrare nuove informazioni. Comunque, i suoi
genitori presto notarono che loro figlio acquisiva nozioni in modo particolare,
come se le captasse da un altro luogo.
Anche se nessuno glielo ha mai insegnato,
ricorda la madre, talvolta Boris si siede nella posizione del loto (una nota
postura yoga - ndt), e comincia a parlare di quanto
avete sentito anche voi: Marte, sistemi planetari
e lontane civiltà. Non potevamo credere alle nostre orecchie. Come può un
bambino sapere tutto ciò? Il cosmo, storie infinite di altri
mondi e di cieli immensi, sono stati come mantra
giornalieri per lui, da quando ha compiuto due anni.
Fu allora che Boriska
ci raccontò della sua vita precedente su Marte, e di come ora il pianeta sia
deserto, come risultato di guerre e catastrofi che ne hanno distrutto
l’atmosfera, e di come tutti gli abitanti siano
costretti a vivere in città sotterranee. Ritornando a quei tempi, lui volava
spesso verso
Sembra che Boriska
pilotasse la sua astronave. Fu all’epoca della civiltà
lemuriana. Egli aveva un amico lemuriano,
il quale fu ucciso sotto i suoi occhi. Un’enorme
catastrofe ebbe luogo sulla Terra. Un gigantesco
continente fu consumato da un’inondazione immensa. In quel frangente, una
roccia massiccia cadde su un edificio.
“Il mio amico era la”, racconta
Boriska, “ non potei salvarlo. Siamo destinati
ad incontrarci in questa vita”. Il bambino racconta l’intero quadro della
caduta della Lemuria come se fosse accaduta ieri.
Rimpiange la morte del suo migliore amico
come se fosse stato un suo errore. Un giorno notò un libro nella borsa di sua
madre, intitolato “Da dove veniamo?” di Ernst Muldashev. Uno avrebbe
dovuto vedere il genere di contentezza e fascino che questa scoperta provocò
nel piccolo.
Cominciò a leggerlo per ore, soffermandosi
sugli schizzi della Lemuria e sulle foto del Tibet. Dopodiché incominciò a parlare dell’alta intelligenza dei lemuriani.
Ma Lemuria cessò
di esistere almeno 800.000 anni fa, replicai in risposta
a questa affermazione.
“I lemuriani
erano alti nove metri!”
È
così? Come puoi ricordare tutto ciò? Domandai.
“Mi ricordo”, replicò il bambino.
Più tardi, egli rammentò di aver letto un
altro libro di Muldashev, intitolato “Alla Ricerca
della Città degli Dei”. Il libro principalmente
descrive le antiche tombe e piramidi. Boriska afferma
con sicurezza che le persone troveranno molto materiale interessante sotto una delle piramidi (non quella di Cheope)
che non è ancora stata scoperta. “La vita cambierà una volta che
Il ragazzo parlò anche, con grande passione ed entusiasmo, della civiltà Maya. Secondo
lui, sappiamo molto poco su questa grande civiltà
e la sua gente. Ma la cosa più sorprendente è che
Boris pensa che oggigiorno è finalmente venuto, per “quelli speciali”, il
momento di nascere sulla Terra. La rinascita del nostro pianeta si sta
avvicinando. La gente avrà desiderio di conoscenze nuove e di sviluppare una
più aperta mentalità.
Come
sai di questi bambini benedetti e perché questo sta succedendo? Sai che sono
chiamati bambini “indaco”? Gli chiesi.
“So che stanno nascendo. Comunque,
non ne ho incontrati ancora nella mia città. Forse una di loro potrebbe essere
una bambina di nome Yulia Petrova.
Lei è la sola che crede in me. Gli altri semplicemente ridono delle mie
storie.
Qualcosa sta per succedere alla Terra; ecco
perché questi bambini sono tanto importanti. Essi saranno in grado di aiutare
gli altri. I Poli si sposteranno. La prima grande catastrofe riguarderà
uno dei continenti e accadrà nel 2009. Quella successiva avverrà nel 2013; sarà
ancora più devastante.”
Non
temi che la tua vita possa finire nel corso di tali sconvolgimenti? Gli chiesi.
“No. Non ho paura. Ho già vissuto in
prima persona il disastro accaduto su Marte. Ci sono persone come noi che vivono ancora la. Ma dopo la
guerra nucleare tutto è bruciato. Qualcuno è riuscito a sopravvivere e ha
costruito rifugi e nuovi armamenti. Anche la ci fu uno
spostamento tettonico, sebbene il continente non fosse molto grande. I marziani
respirano gas. Se capitassero sul nostro pianeta
dovrebbero stare sempre vicino alle bocche dei vulcani per respirarne i
vapori”.
Preferisci
respirare ossigeno? Chiesi.
“Una volta che sei in questo corpo, sei
costretto a respirare ossigeno. In ogni caso, ai marziani non piace l’aria
terrestre perché causa invecchiamento. I marziani sono tutti d’aspetto
relativamente giovane, sui 30-35 anni. Il numero di questi bambini “marziani”
in arrivo aumenterà di anno in anno”.
Boris,
perché i nostri satelliti vengono distrutti prima di
raggiungere Marte? Gli chiesi.
“Marte trasmette speciali segnali che sono
finalizzati a distruggerli. Infatti, i satelliti
emettono radiazioni pericolose”.
Rimasi colpito dalla sua conoscenza di
questa sorta di radiazione “Fabos”. Ciò è assolutamente
vero. Molti anni fa, nel 1988, un residente di Volzhsky,
Yuri Lushnichenko, un uomo
con poteri straordinari, cercò di avvisare i capi politici sovietici
dell’inevitabile distruzione delle prime stazioni spaziali russe “Fabos
Che cosa sai sulle dimensioni multiple? Sai
che uno deve viaggiare non seguendo traiettorie rettilinee, ma manovrando attraverso
lo spazio multidimensionale? Gli chiesi.
Boriska si alzò immediatamente in piedi e iniziò a
raccontare tutti i fatti sugli UFO. “Noi partivamo da Marte e atterravamo
sulla Terra pressoché contemporaneamente!”.
Poi prese un gessetto e disegnò un oggetto
ovale su una lavagna. “Questo disco volante consta di sei strati — il 25% si
trova all’esterno ed è di metallo ultraresistente, il 30% si trova nel secondo
strato ed è composto di qualcosa di simile alla gomma, il terzo strato,
comprende un 30%, nuovamente di metallo. Il 4% finale è composto da uno speciale strato magnetico. Se lo si
carica con energia, questa macchina è in grado di viaggiare ovunque
nell’universo”.
Boriska ha una missione speciale da compiere? Ne è consapevole? Posi la domanda ai suoi genitori e a lui
stesso. Egli risponde che può immaginarlo, disse sua
madre. Dice di sapere qualcosa sul futuro della Terra. Informazioni che
giocheranno un ruolo decisivo nell’avvenire.
Boris,
come sai tutto questo? Gli chiesi.
“È dentro di me”.
Boris, raccontaci perché le persone si ammalano. Dissi.
“La malattia deriva dall’incapacità delle
persone di vivere correttamente ed essere felici. Ci si deve collegare con la
propria metà cosmica. Non ci si dovrebbe mai intromettere e modificare i
destini altrui. Le persone non dovrebbero soffrire per i propri errori passati,
ma dovrebbero entrare in contatto con ciò che è predestinato per loro, cercare
di raggiungere questi elevati obiettivi e agire per realizzare i propri sogni”.
(Queste sono le parole esatte che ha utilizzato).
“Bisognerebbe essere più comprensivi e
affettuosi. Nel caso che qualcuno ci colpisca,
abbracciamo il nostro nemico, chiediamogli scusa e inginocchiamoci di fronte a
lui. Nel caso qualcuno ci odi, amiamolo con tutto il nostro amore e devozione e
perdoniamolo. Queste sono le regole dell’amore e dell’umiltà.
Sai
perché i lemuriani morirono?
Io stesso mi sento parzialmente colpevole.
Essi non desiderarono più evolversi spiritualmente. Essi uscirono dal percorso
predestinato, distruggendo così l’interezza complessiva del pianeta.
Come sai tutto ciò? Chiesi.
“Lo so. Kailis!”
Che cosa hai detto? Gli domandai.
“Ho detto “salve!” nella lingua del mio pianeta”.
Gennady Belimov
Originale
in russo su www.science.pravda.ru