Nel dare il benvenuto nel del nostro sito al nuovo amico Paolo Martinuz, debbo sottolineare che, con il suo un articolo, mi permette di aggiungere qualcosa sulla figura di Bob Lazar e di tutti quelli che, a vario titolo, sono stati coinvolti in simili esperienze. Non è una novità che all’interno dell’apparato di sicurezza mondiale, ma soprattutto di quello statunitense, esistano due correnti di pensiero diverse, sul come trattare le informazioni alieno/ufologiche. E’ chiaro che queste informazioni, seguendo il percorso standard di archiviazione riservata, vengono “compartimentate” all’interno di altri archivi o sub-archivi, che a volte non hanno nulla a che fare con l’argomento. In effetti talvolta, i funzionari addetti alla declassificazione di informazioni F.O.I.A. (Freedom of Information Act – Legge sulla libertà di informazione U.S.A.), rilasciano (per sbaglio?) alcuni documenti ex riservati, che all’interno contengono notizie su recuperi di crash alieni. Per contro, alcuni capaci tecnici, vengono ingaggiati a contratto, per lavorare su progetti top secret ad accesso riservato, riguardanti tecnologia e biologia aliena. Una volta esaurita la loro competenza, o stabilito che possono aver visto “abbastanza”, queste persone, sono licenziate. Quando poi, le stesse persone decidono di “vuotare il sacco”, divulgando ciò che è loro accaduto, o non si trovano più riscontri sulla veridicità delle informazioni, o si trovano solo pochi o frammentari indizi. Invero, il messaggio è: “la verità potrebbe esserci, ma state bene attenti alla prospettiva in cui va vista!”. Ciononostante, io penso che esista un apparato di intelligence “anomalo” che, quando vengono compartimentate le informazioni sulla presenza aliena, escogita qualche “escamotage” per palesarne invece, la presenza. E’ un po’ come “la mano destra che non sa ciò che fa la sinistra!”. E’ in questo panorama che fanno la loro comparsa le persone come Lazar. Come ho detto precedentemente, persone coinvolte superficialmente o molto colluse con le operazioni congiunte alieno/umane, le quali sanno bene che ciò che viene nascosto al pubblico, dovrebbe essere invece noto a tutti, oppure che sono state inserite appositamente nella cosiddetta “agenda di acclimatazione” (veggasi i cosiddetti agenti della “Voliera”, Colibrì, Condor, Falcon ecc..), ossia di “preparazione delle masse”, nel programma di divulgazione graduale di ciò, che il tristemente noto “governo ombra”, custodisce gelosamente sulla realtà aliena. Comunque sia, noi esseri umani, ci troviamo nel mezzo tra le due fazioni, con un ruolo che, grazie alla voglia di conoscere ed a quanti cercano tra le pieghe della disinformazione, è sempre più dinamico e non statico. Di questo dobbiamo ringraziare le persone che come Paolo ed altri compagni di cammino, i quali a vario titolo si espongono nel cercare la verità e comunicare ciò che sanno ai propri simili.
Da parte mia, un incoraggiamento a quanti, oltre Paolo Martinuz, continueranno a cercare, fino a quando tutto non diverrà più limpido circa questo fenomeno che ci riguarda tutti, a prescindere dallo status sociale o dalle coordinate geografiche di provenienza, ed un augurio che vi siano sempre più “tecnici” come Lazar o l’ex Ministro Hallyer, disposti a parlare del loro coinvolgimento nella questione aliena e ad aiutarci, più o meno inconsciamente, a capire quale portata abbia assunto questo fenomeno.
Avanti così!
BOB
LAZAR:
caso chiuso?
Si può estrapolare qualcosa di nuovo dalla
vicenda di Robert Scott Lazar, proponendo nuove riflessioni sul suo caso basandoci
esclusivamente sulle dichiarazioni dell’enigmatica “gola profonda”? I possibili
scenari ed “il concetto del ribaltamento”
© Paolo Martinuz
Qualche
lettore potrebbe ragionevolmente chiedersi il motivo di una riedizione del caso
Bob Lazar, sedicente fisico il quale avrebbe lavorato per un breve periodo nell’Area
Cosa aggiungere ancora sul caso Lazar, se ormai la storia sarebbe congelata da tempo e da ormai diversi anni non si sarebbe riusciti ad ottenere nuovi elementi e particolari di rilievo?
Tranquillizzandovi subito e promettendovi di non proporre una minestra riscaldata, vorremmo semplicemente porre all’attenzione dei nostri lettori alcune dichiarazioni di Bob, le quali sono state dalla maggior parte degli addetti ai lavori ignorate e da altri forse non valutate in maniera approfondita. Ci riferiamo non tanto alle sue disquisizioni in relazione alla tecnologia aliena, al sistema di propulsione o quant’altro, bensì alla presa in visione di materiale cartaceo, il quale gli sarebbe stato mostrato dai suoi superiori durante la sua breve esperienza nell’ Area 51-S4.
Detto materiale, potenzialmente di rilevanza eccezionale, riguarderebbe informazioni sugli alieni, –specificatamente i grigi o similari di Zeta-Reticuli- i quali avrebbero interagito con la razza umana da tempi remoti. In seguito ci soffermeremo in maniera esaustiva non tanto sul contenuto delle informazioni che Lazar avrebbe avuto sott’occhio prima di incominciare la sua breve esperienza a “Dreamland”, quanto piuttosto sul perché Lazar avrebbe avuto accesso a tali informazioni. (ndr. Si tratterebbe d’informazioni “Eyes only”, di sola lettura, in pratica Lazar non avrebbe naturalmente nulla in mano da addurre come prova a supporto delle dichiarazioni rilasciate).
Un secondo approfondimento riguarderà la quasi totale mancanza di background, sulla persona di Robert Lazar, dato che il suo passato documentale sia cartaceo che digitale sarebbe stato minuziosamente cancellato. E forse anche troppo bene.
In ogni modo, prima di affrontare il problema da vicino, diviene inevitabile proporre una sorta di biografia del sedicente fisico, sebbene il termine “biografia” nel caso specifico non possa considerarsi un termine ad hoc”, per quanti –sicuramente pochi- non conoscessero la sua storia.
A
MYSTERIOUS MAN
È singolare proporre una sorta di biografia di qualcuno quasi esclusivamente al condizionale, ma purtroppo non avendo scelta dobbiamo necessariamente usare questa forma verbale, in quanto il passato di quest’uomo è stato diligentemente cancellato con un’opera d’insabbiamento quasi perfettamente riuscita -oppure è lo stesso Lazar ad averlo fatto-. Scriviamo quasi, perché fortunatamente a suo tempo dopo accurate verifiche, ci furono dei riscontri che evidenzierebbero almeno in parte alcune sue affermazioni.
Inoltre, tanto per aggravare ulteriormente la situazione le fonti biografiche sono in alcuni casi sensibilmente discordi. Da ciò si evince che affrontare questo tema è veramente improbo. In ogni caso abbiamo cercato con notevoli sforzi di raccogliere il materiale e proporvelo cronologicamente.
Robert Scott Lazar, sarebbe nato il 26 gennaio 1959 a Coral Gables in Florida.
Le ricerche condotte dal giornalista televisivo George Knapp della KLAS-TV di Las Vegas –il quale divenne nel 1989 “lo scopritore mediatico” di Lazar- atte ad ottenere il certificato di nascita di Bob non portarono ad alcun esito.
Un Social Security Number (numero di previdenza sociale, assegnato a tutti i cittadini degli USA) attesterebbe che Lazar era registrato a New York nel 1974.
Avrebbe ottenuto un diploma nell’agosto del 1976 alla W. Tresper Clarke High School nel Long Island, New York, con dei risultati non eccelsi: 261esimo su 369.
In seguito, sempre secondo proprie indicazioni, avrebbe frequentato il Pierce Junior College, per poi passare al California Institute of Tecnology (Caltech) ed al California State University a Northridge. Lazar in aggiunta afferma di avere conseguito forse nel 1982 un master? in fisica con un lavoro sulla magnetoidrodinamica al Massachusetts Institute of Technology. Il fisico-ufologo Stanton Friedman sarebbe riuscito a trovare informazioni sulla presenza di Lazar al Pierce College ed al California State University, ma non al Massachusetts Institute of Technology. C’è da notare inoltre che Lazar affermò che il suo insegnante di matematica e fisica al “Caltech” –vedi sopra- si chiamava Drexler. Il buon Stanton Friedman sarebbe riuscito a contattare Drexler, il quale avrebbe confermato di ricordarsi di Lazar come frequentatore dei suoi corsi alla fine degli anni 70, ma pensava che questo fosse avvenuto al Los Angeles Pierce College e non al “Caltech”.
Il 27 luglio 1980 egli sposa Carol Nadine Strong a Woodlands Hills, California.
Sul certificato di matrimonio è riportato che Lazar è un ingegnere elettronico, mentre la moglie, un tecnico elettronico.
Il 27 giugno 1982 appare un articolo nel "Los Alamos Monitor" su Robert Lazar con la sua “Honda Jet Car”. Nell’articolo è riportato il suo impiego con la qualifica di fisico presso il Meson Physics Facility a Los Alamos.
Egli afferma di avere lavorato presso il Los Alamos National Laboratory in progetti non da poco: con un acceleratore di particelle lineare, inoltre nel reparto militare Strategic Defense Initiative –SDI-. Dopo avere rivelato a radio e televisioni locali la sua partecipazione a questi progetti, il laboratorio di Los Alamos smentì le affermazioni di Lazar, per poi fare una parziale marcia indietro, quando George Knapp, giornalista televisivo già menzionato sopra, riuscì ad ottenere un estratto d’elenco telefonico interno del laboratorio di Los Alamos, dove il nome Lazar Robert appariva nella lista.
Los Alamos ammise quindi che Lazar ebbe lavorato da loro, ma non a “progetti sensibili”. Knapp di contro, avrebbe anche parlato con ex colleghi del sedicente fisico, i quali confermerebbero la sua partecipazione a progetti sensibili d’iniziativa di difesa strategica.
Il 28 giugno 1982 Lazar avrebbe avuto modo di conoscere personalmente in maniera fortuita il dottor Edward Teller,padre della bomba all’idrogeno, il quale si sarebbe accorto delle “potenzialità” di Bob.
Tra il 1984 e il 1985 Lazar avrebbe ottenuto diversi prestiti anche cospicui sia da fonte pubblica che privata.
Sembra nel 1985, con la moglie Carol comprò un bordello in nord Nevada chiamato “Honeysuckle oppure Honeymoonsuckle”, che sarebbe presto fallito.
Il 22 marzo 1985 ottiene un prestito per l’apertura di un’attività economica per l’elaborazione di audiovisivi.
Il 19 aprile 1986 sposa Tracy Anne Murk a Las Vegas, sebbene fosse ancora apparentemente sposato con Carol.
Il 21 aprile 1986 Carol Nadine Strong si suicida a Las Vegas col monossido di carbonio.
Il 12 ottobre 1986 Lazar risposa Tracy Anne Murk la quale usa il nome di Jackie Dianne Evans…..
Nel 1988 egli avrebbe spedito in giro delle domande d’assunzione, una anche ad Edward Teller, il quale l’avrebbe raccomandato ad un conoscente e questo condusse ad un colloquio presso la “EG&G”.
Nel maggio 1989 Lazar si separa da Tracy alias Jackie.
Nel Maggio 1989 prima intervista di George Knapp della Klas Tv di Las Vegas con Bob Lazar, il quale con voce contraffatta sotto lo pseudonimo “Dennis” incomincia a raccontare la sua esperienza nell’Area 51.
Il 10 Novembre 1989 seconda intervista di George Knapp a Bob Lazar.
Il 5 giugno 1990 è arrestato a Las Vegas.
Il 20 agosto viene condannato ad una pena detentiva di sei mesi (sospesa) e 150 ore di servizio sociale per aver partecipato alla gestione di una casa di tolleranza a Las Vegas.
Seguono altre cose di poco conto fino al 1993.
Il 1 maggio 1993 parla all’ "Ultimate Ufo Seminar” al Little A-LeInn a Rachel, Nevada.
Sembrerebbe
che le raccomandazioni di Edward
Teller fecero arrivare Lazar
nell’Area 51 attraverso la “EG&G”. Dall’aeroporto
McCarran di Las Vegas con un Boeing
735 sarebbe atterrato a Groom Lake.
Con un Bus nero senza finestrini sarebbe stato portato in una zona distante
circa
Lazar si sarebbe reso conto ben presto di avere a che fare con oggetti tecnologici alieni. Le sue mansioni e quelle del team di cui avrebbe fatto parte sarebbero state di occuparsi del sistema di propulsione dei velivoli, in parole povere come facevano a volare. A Lazar sarebbe sembrato che la ricerca si sarebbe arenata ed i suoi datori di lavoro necessitassero di “nuove menti”, le quali affrontassero il problema da nuove angolazioni, da nuove prospettive, per cercare di fare passi avanti nella comprensione della tecnologia. Ci si trovava di fronte ad un processo d’ingegneria inversa: il prodotto finito era a disposizione ed il compito era capire come funzionava. Altri gruppi di scienziati avrebbero lavorato per capirci di più sulla metallurgia dei mezzi in questione e così via. Lazar riferì di avere osservato in tutto 9 dischi volanti, i quali erano tutti diversi l’uno dall’altro. Lui avrebbe lavorato solo su un oggetto. Sebbene fossero tutti diversi l’uno dall’altro Lazar prese le famose foto di Billy Meier come termine di paragone per descrivere gli oggetti. Inoltre Lazar sarebbe stato testimone di alcuni voli di prova di questi velivoli. Sulle considerazioni prettamente tecniche che Lazar ha fornito riguardo al sistema di propulsione, ai reattori antimateria, all’elemento 115 etc. non vorremmo soffermarci, in quanto la letteratura che parla di questi argomenti è numerosa e non è tema specifico di quest’articolo.
Lazar avrebbe lavorato a “Dreamland” dal 01.12.1988 fino al 23.03.1989, però non in maniera continuativa e non più di 6 o 7 giorni.
Sotto - Lazar con George Knapp
LAZAR
ESCE ALLO SCOPERTO
Nei mesi seguenti Lazar, sotto lo pseudonimo Dennis senza l’inquadratura del viso e con la voce contraffatta concede una prima intervista a George Knapp della Klas Tv di Las Vegas incominciando a raccontare la sua presunta esperienza nell’Area 51, restando comunque nel vago per quanto concerne alcuni aspetti della vicenda.
George Knapp realizzò in seguito una seconda intervista a Bob Lazar nella quale Lazar oltre a raccontare nei dettagli la sua esperienza, menziona il timore per la propria incolumità e quella di sua moglie, visto che precedentemente avrebbe subito pesanti minacce e intimidazioni. Uscendo allo scoperto e diventando un “personaggio pubblico”, si sarebbe coperto parzialmente le spalle da azioni di ritorsione nei suoi confronti.
Lazar affermò in aggiunta, che lo stato di segretezza per quanto concerne la questione ufo-alieni e la tecnologia esaminata, adottata dalle autorità era un crimine contro il popolo americano e l’opinione pubblica aveva il diritto di conoscere la verità.
Sotto – Installazione sotterranea S-4
“UN
CODICE DA VINCI” NEL DESERTO DEL NEVADA
Come all’inizio dell’articolo abbiamo segnalato, vorremmo soffermarci in questo caso solo sui documenti che Lazar avrebbe visionato all’inizio della sua breve esperienza nell’Area 51 e non su altri aspetti della vicenda.
Lazar afferma che il primo giorno di lavoro nell’Area 51 ebbe in visione circa 120 documenti, in parte riguardanti aspetti tecnici inerenti agli specifici compiti che lo attendevano. Quello che però a noi interessa sono le dichiarazioni sul restante materiale “divulgativo”, il quale non aveva minimamente attinenza con i compiti a lui assegnati.
I documenti avrebbero attestato che nove astronavi aliene sarebbero state in possesso delle autorità, non specificando se si fosse trattato di ufo-crash od altro.Egli avrebbe visionato foto d’autopsie d’esseri alieni, che la provenienza degli ET sarebbe stato il quarto pianeta del sistema binario di Zeta-Reticuli. Avrebbe preso visione inoltre di relazioni inerenti progetti supersegreti, come il progetto “Siderick”, il quale avrebbe a che fare con potenti armi a raggi, il progetto “Looking Glass”, una sorta di macchina del tempo,che avrebbe avuto come fine quello di poter osservare il passato, il progetto “Galileo”, inerente il volo con astronavi aliene e come ciliegina sulla torta indicazioni sull’influenza aliena in relazione all’origine dell’umanità, la quale sarebbe stata programmata geneticamente, compresa la venuta di Gesù Cristo.
Infine due fatti “di secondaria importanza”, paragonati alle informazioni appena menzionate: uno scontro a fuoco avvenuto nel 1979 tra alieni ed agenti della sicurezza ed un incidente avvenuto nell’aprile del 1987 con la morte sembra, di due tecnici.
Sotto - ricostruzione fatta
da Lazar della
razza
aliena al fianco
di cui avrebbe lavorato.
GLI
SCENARI
Le rivelazioni di Lazar in relazione al presunto materiale da lui visionato lasciano chi vi scrive piuttosto sconcertato.
La domanda più ovvia che il sottoscritto si pone da ben 17 anni, per quanto concerne la veridicità di simili affermazioni è piuttosto scontata e banale:
per quale motivo a Lazar sarebbero stati posti in visione documenti così rilevanti, oserei dire destabilizzanti? Tenendo conto inoltre che detto materiale non aveva la minima rilevanza con la ricerca che Lazar avrebbe dovuto intraprendere. Questo secondo noi è il punto più controverso, in quanto è evidente che a certi livelli si lavora a compartimenti stagni e si viene foraggiati solo con informazioni strettamente necessarie all’attuazione dei compiti prefissi.
Alcuni scenari che si aprirebbero a seconda delle motivazioni per le quali a Lazar sarebbe stato consentito accedere a simili informazioni di estrema rilevanza sono piuttosto intriganti.
SCENARIO N. 1: Lazar è sincero, ha consultato i documenti, ma si tratta di mera disinformazione ed il materiale visionato è falso, per confondere ancor più le acque e far perdere tempo ai ricercatori. Lazar, non essendo stato allora un personaggio pubblico sarebbe stato facilmente “bruciabile”, il candidato ideale per portare all’esterno una storia discutibile, la quale in ogni caso avrebbe “spaccato” la comunità ufologica ed i ricercatori del settore se mai ce ne fosse stato bisogno, come puntualmente si è verificato.
SCENARIO N. 2: Lazar è sincero, ha consultato i documenti, i quali in parte riportano fatti oggettivi mischiati a disinformazione. Questo “modus operandi” risulta essere attualmente abbastanza usato nella logica del parziale rilascio di informazioni,-vedi ad esempio il caso “Falcon” e “Condor”- la quale si prefiggerebbe il compito di preparare l’opinione pubblica ad una rivelazione più ampia che però sarebbe improponibile offrire all’esterno, all’opinione pubblica improvvisamente nella sua ampiezza, in quanto le ovvie ripercussioni socioculturali prodotte da una rivelazione del genere, avrebbero come conseguenza destabilizzazione a livello politico, economico, religioso, di coscienza e quant’altro.
La politica del graduale rilascio d’informazioni “scottanti” osservandolo dal punto di vista delle fonti governative o di chi gestisce il “Cover Up” è sicuramente comprensibile, in quanto “la rivelazione” non deve destabilizzare lo status quo, con ripercussioni a livello globale solo parzialmente immaginabili.
SCENARIO N. 3: Lazar è sincero, ha consultato i documenti, i quali sono
tutti autentici. Questa ipotesi si avvicina considerevolmente alla N.
SCENARIO N. 4: Lazar mente a proposito dei documenti, forse per dare ancor più risalto alla sua esperienza, la quale, però potrebbe essere autentica. Questa ipotetica situazione non abbisogna d’ulteriori riflessioni.
SCENARIO N. 5: Lazar mente su tutto e fa parte dell’intelligence.
In questo caso, come nel caso precedente, potrei non dilungarmi con una disamina su un simile scenario, in quanto si comprenderebbe da solo. Tuttavia, ad una più attenta riflessione, la domanda sul perché di una simile azione di disinformazione propone delle considerazioni in proposito.
Ritengo che i destinatari di detto messaggio siano inequivocabilmente gli ufologi, i liberi ricercatori, gli appassionati del settore. Questo perchè, sebbene Bob sia balzato agli onori della cronaca tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90, il suo caso non è riuscito ad esplodere a livello globale, coinvolgendo “i media che contano”, cioè i grandi Network che entrano nelle case di tutti “i signor Rossi”, cioè dei cittadini comuni e non solo in quelle dei ricercatori del settore.
Scenario N. 6: Lazar mente su tutto, ha agito da solo, forse per mania di protagonismo, per ritagliarsi uno spazio sui media. Poi scompare completamente dalla scena ufologica, forse non riuscendo a gestire la nuova situazione in maniera appropriata, o forse per paura. Questo scenario si commenta da solo.
PERCHÉ
LAZAR È USCITO DI SCENA?
Il sito esiste ancora e non è male, ma Bob oramai è uccel di bosco per quanto riguarda la scena ufologica, non rilascerebbe da tempo interviste, non parteciperebbe più a dibattiti, non avrebbe apparentemente più intenzione di proporsi all’esterno. Anche se partecipando al dibattito collettivo sulla sua presunta esperienza qualche soldino lo metterebbe ancora in saccoccia.
· Forse è uscito di scena per motivi strettamente personali a noi non noti.
· Forse ha ancora paura per la sua incolumità.
· Forse ha compiuto appieno il compito di disinformazione a lui assegnatogli.
Attualmente Lazar ha un sito
commerciale: http://www.unitednuclear.com/ .
Foto sotto:
presunta
dichiarazione dei redditi di Robert Scott Lazar per l’anno 1989. Come
datore di lavoro è indicato il Department of Naval Intelligence. Si noti a destra in alto del documento
un numero seguito dalla dicitura MAJ (Majestic?)
IL
PASSATO CHE NON C’È
L'occultamento sistematico e scientifico di quasi tutti i file cartacei e digitali che certifichino qualcosa sulla persona e sul passato di Bob Lazar è estremamente fuorviante, in quanto ad una prima superficiale analisi dei fatti, detta eliminazione porterebbe ombra e discredito sul personaggio e conseguentemente sulle dichiarazioni dello stesso.
Se ci sforziamo tuttavia di comprendere cosa significhi fare apparentemente terra bruciata intorno ad una persona, scopriamo che un occultamento così sistematico paradossalmente rivaluterebbe almeno in parte la sua credibilità, in quanto nel caso di Lazar, non solo la sua presunta presenza alle università da lui menzionate non può venire documentata in alcunché, e fin qui va bene, nel senso che si metterebbe seriamente in dubbio che Lazar sia un fisico, ma neanche la sua presenza all’ high school può venire documentata e dulcis in fundo sembrerebbe mancare qualsiasi informazione anche in relazione al certificato di nascita e qui la storia diventa quasi ridicola. Sembrerebbe non esserci un valido motivo per eliminare completamente il passato di qualcuno, in quanto una presenza all’high school –la quale non dimentichiamolo è più o meno parificata ad una scuola media superiore italiana- non ipotizzerebbe in alcun chè negli anni a seguire un coinvolgimento in progetti top secret. Per non parlare, come scritto precedentemente, della mancanza di un certificato di nascita.
Foto sotto:
tessera di riconoscimento sempre del Department of Naval Intelligence.
Si noti in verticale sul lato destro della tessera la dicitura MAJ (Majestic?)
IL
CONCETTO DEL RIBALTAMENTO
Chi vi scrive ha coniato il termine “concetto di ribaltamento” per cercare di offrire una nuova chiave interpretativa, la quale si propone di comprendere la tattica dell’eliminazione sistematica della documentazione di un individuo.
C’è da dire come premessa, che eliminare tutti gli incartamenti di un individuo in ogni struttura sociale è un’impresa ciclopica anche per chi può arrivare quasi dappertutto.
Detto questo, “creare” un individuo senza passato, eliminando tutto quello che umanamente è possibile cancellare, potrebbe essere nel caso di Lazar un’azione ben orchestrata, avente lo scopo di rivalutare l’attendibilità dello stesso almeno per una parte dell’opinione pubblica, in quanto il tentativo d’insabbiamento è così palese che qualsiasi individuo di larghe vedute anche non interessandosi del caso Lazar non potrebbe esimersi dal porsi seri interrogativi sul “modus operandi” dei “signori dell’occultamento”. Forse addirittura anche a qualche scettico alla CICAP potrebbero fischiare le orecchie. Ecco spiegato il concetto di ribaltamento: fare di tutto e di più per screditare qualcuno, anzi esagerare, in modo tale che il totale iniziale discredito verso l’individuo si possa trasformare almeno parzialmente in un gran punto interrogativo. In ultima analisi riaprire i giochi, produrre confusione tra gli addetti ai lavori, in pratica noi, sconcertare l’opinione pubblica. Forse per questo motivo il caso di Robert Scott Lazar, almeno per chi vi scrive è ben lungi dall’essere arrivato a conclusione.
CONSIDERAZIONI
FINALI
Sarebbe arbitrario per chi vi scrive proporre una chiave d’interpretazione articolata sul caso Lazar con tante certezze e pochi dubbi e si associasse alla schiera di coloro che sanno sempre tutto, i quali anche di fronte a questo puzzle intricato, avrebbero come sempre “la verità in tasca”.
Ciononostante, si evince da questa vicenda la presenza indiscussa d’operazioni di debunking e cover up e visto che queste operazioni di discredito e copertura fanno parte del vocabolario della politica, il caso Robert Scott Lazar, come molti altri entra a pieno titolo nel filone dell’esopolitica.
Qualcuno potrebbe obbiettare che ho scoperto “l’acqua calda”. No, perché proponendomi di accertare con solide argomentazioni un’operazione di “smontaggio”, controinformazione e insabbiamento e cercando sempre di leggere tra le righe, analizzando anche fatti e situazioni apparentemente privi di rilevanza, apriremmo di fatto nuovi scenari, i quali a loro volta ci avvicinerebbero alla verità.
Ed anche questo è un risultato.