20/01/2002

Considerazioni sugli articoli del C.U.N. pubblicati sul Gazzettino il 27 e 28 Dicembre 2001.

Di:

Antonello LUPINO Direttore del Centro Ufologico Internazionale - Dino xxxxxxxxx, già Vice Direttore del Centro Ufologico Internazionale e Nicola MARCHETTI, Responsabile Sezione Investigativa del C.U.I.

Il caso di Monselice è sicuramente anomalo e interessante e se non fosse per un argomento già così problematico e per la serietà e la complessità che lo contraddistingue, approfitterei dell'occasione per fare i complimenti allo staff medico, agli operatori e consulenti del C.U.N. che, grazie al meticoloso e continuo lavoro di ricerca dei primi ed al conforto psicologico dei secondi, sono riusciti ad imbastire una trama così ricca di risvolti fantastici da fare sicuramente gola a qualche produttore cinematografico. Quattro mesi di intenso lavoro per mettere in discussione la serietà e la credibilità dei ricercatori del prestigioso Centro, ma soprattutto per portare al limite del ridicolo l'intero ambiente ufologico.

Già alla fine del mese di Agosto venivano pubblicate le prime azzardate e contraddittorie conclusioni dell'ufologo indipendente Antonio Chiumiento il quale affermava che l'oggetto era certamente di origine extraterrestre non escludendo tuttavia la possibilità dell'origine terrestre, avanzando l'ipotesi che vi sia stato un contatto di primo tipo, ma anche di quarto e perché no, anche di secondo tipo, dell'allungamento di una proboscide che in un primo tempo nessuno aveva visto, alle urla della signora Lucia che avrebbero sventato un probabile contatto, al fatto che non si sarebbe trattato di un aereo perché l'aereo fa rumore, e inoltre che si trattava sicuramente di un oggetto alieno perché i piloti statunitensi non avrebbero avuto alcun motivo per spaventare due donne,… e via dicendo.

Bene, adesso è Alfredo Benni, "inquirente" della sezione veneta del Centro Ufologico Nazionale a divulgare le conclusioni sul presunto "contatto", con due articoli pubblicati dal Gazzettino nei giorni 27 e 28 Dicembre 2001 e 20 gennaio 2002, dalle conclusioni talmente irrazionali e prive di fondamento che meritano alcune doverose considerazioni:

 Innanzitutto Ci colpisce una frase che precede il titolo e che dice: - Una delle due donne che hanno assistito allo sbarco sarà sottoposta ad "ipnosi regressiva"-. Ma quale sbarco. A quale sbarco possono avere assistito le due signore, certamente non inerenti agli avvenimenti di quella sera. Nessuno dei testimoni con cui abbiamo avuto modo di parlare ha mai avanzato tale ipotesi per il semplice motivo che sul piazzale Marco Polo non è mai avvenuto alcuno sbarco.

 Il ricercatore del C.U.N. afferma poi, che vi erano cinque navicelle in perfetta formazione militare quella sera del 3 Agosto nel cielo di Monselice, tre delle quali quadrate e molto grandi e due rotonde di dimensioni più ridotte. L'oggetto quadrato che si fermò sopra il piazzale sarebbe stato accompagnato dalle due navicelle tonde. Tutto questo è in contraddizione con quanto affermato dalla signora Lucia la quale disse a suo tempo, di avere visto arrivare, insieme all'amica Udilla, un'enorme piattaforma quadrata, con due grandi dischi luminosi sui lati, come due fari accesi coronati da tantissime luci colorate, i quali si spensero non appena si fermò sopra le loro teste. Anche il presunto testimone che quella sera stava usando il suo telescopio avrebbe visto un solo oggetto in cielo. Quando l’oggetto riprese a muoversi, e questo è confermato anche dalle ricerche degli inquirenti del C.U.N., si divise in tre parti, anche se la dinamica non è ancora chiara, dovendoci basare sulla testimonianza di una sola persona che in quel momento si trovava sotto il tetto del Capitello della Madonnina e che non poteva certo avere una corretta visione del cielo. Comunque sia, a questo punto i conti vanno rifatti perché, secondo le affermazioni degli inquirenti del C.U.N., le navicelle ora presenti in cielo non sono più cinque, ma ben sette.

 Scorrendo tra le righe, si può inoltre leggere, che ad impedire ad una terza persona di vedere l'oggetto fermo sopra le teste delle due donne sarebbe stato un sistema di schermatura elettronica sul tipo di quello che rende invisibili ai radar i bombardieri americani "Stealth". Si badi bene che la schermatura tipo "Stealth", rende invisibile ai radar, non ad occhio nudo!

 Perciò, non si riesce a capire il fatto per cui la signora Lucia e gli altri due testimoni non siano stati influenzati da questa schermatura ed abbiano potuto osservare l'oggetto senza difficoltà, mentre la signora E. P., presente alla stato di panico che accompagnò le due testimoni dell’evento, non ha notato nulla.

 Evidentemente, nonostante l’invidiabile tecnologia di questi ordigni volanti, , qualche cosa da perfezionare ce l'hanno.

 L'amica incuriosita si sarebbe avvicinata all'oggetto per vederlo da vicino. Anche qui si cambia la realtà dei fatti modificando il senso degli eventi. La signora U.S. non poteva in alcun modo avvicinarsi all'oggetto, lo avrebbe potuto fare se questo si fosse trovato a terra, anche se francamente ne dubito, ma invece era alto, fermo sopra la sua testa e, al contrario, è stato proprio l'oggetto ad avvicinarsi abbassandosi, e inoltre la signora non era per niente incuriosita da quel "coso", ma a detta della stessa Lucia, talmente terrorizzata e confusa da rimanervi bloccata sotto per qualche istante.

 La visita degli alieni sarebbe durata 20' con un buco mentale delle due donne di 15'. Anche questo è inesatto per due motivi, primo in riferimento alla testimonianza della signora Lucia la quale afferma che tutto ciò si è svolto in pochissimo tempo, ricordando perfettamente tutto quello che è successo e rimanendo perfettamente cosciente, in secundis, dalla versione, peraltro attendibile, di una terza persona, la quale, nonostante l'ipotetico sistema di schermatura elettronico, ha potuto comunque valutare con certezza il tempo che è trascorso da quando le due donne si sono alzate dalla panchina a quando si sono riunite sotto il Capitello, e che ha valutato in appena uno od al massimo due minuti.

 L'oggetto si sarebbe fermato a cinque metri sopra le teste delle due donne. Anche questo è improbabile perché se così fosse avrebbe sicuramente lasciato tracce sul terreno o almeno sulle piante più alte e sulle case sottostanti, il che, considerata l'enorme mole, stimata in circa novecento metri quadrati, avrebbe senza dubbio causato danni fisici o materiali ma che dai risultati delle analisi eseguite il 18 Agosto 2001 sul luogo, non è emerso niente di significativo.

A questo punto Ci pare evidente che sia stata lasciata qualcosa strada facendo. A nostro avviso ci sono due probabilità: o la signora Lucia ha dato inizialmente una versione errata dei fatti, oppure le versioni successive sono state modificate, contorte, e travisate. Noi riteniamo che la prima testimonianza sia quella che si avvicina di più alla realtà, ed è senza dubbio la meno inquinata.

Ad ogni modo Ci chiediamo quale interesse possano avere suscitato due tranquille signore, sedute su una panchina, per muovere uno spiegamento di forze e di mezzi così imponente da palesare un contatto che probabilmente non è mai avvenuto. Quale mente diabolica può avere programmato una spedizione così mirata di forze, terrestri o extraterrestri, dai costi sicuramente elevatissimi, da concludersi poi con un probabile e clamoroso fiasco.

E' evidente che le conclusioni affrettate non siano il frutto di una ricerca seria, costruite su fatti reali, ma che alla base di tutto vi è lo scoop, la notorietà, il caso emblematico ed estremo da pubblicare a grandi titoli sui giornali e suscitare quanto più possibile l'interesse dei ricercatori e studiosi del settore, la pretesa di sventolare il caso ad un pubblico in cerca d’emozioni anche se non sempre preparato a riflettere ed a capire. Non importa. Non importa quanto ci sia di vero o di falso.

Ad una delle due signore è stato proposto di sottoporsi ad "ipnosi regressiva", in un centro specialistico di Milano, nel tentativo di recuperare ulteriori ricordi di quella notte. Ottimo, non certo per la signora, alla quale vanno i nostri migliori auguri, ma perché sarà una buona occasione per demolire buona parte di quello che è stato detto e scritto. Che vengano pure gli studiosi americani a visitare il luogo dell'avvistamento e a parlare direttamente con i testimoni, ma prima che arrivino, forse dovrebbe essere meglio cominciare a ragionare con razionalità e con i piedi per terra, in modo da rivedere e ridimensionare il caso. L'evento è si importante e sicuramente eclatante ma deve rimanere rigorosamente credibile e comprensibile, per non essere poi derisi e delusi. La conferenza tanto acclamata e mai concretizzata avrà luogo quanto prima a Monselice, e verrà organizzata a spese del Centro Ufologico Internazionale, in modo da rimettere tutte le cose al loro posto, dando ad ogni particolare il giusto peso, con il contributo dei ricercatori, degli ufologi e dei testimoni. È arrivato il momento di fare luce e ridare finalmente credibilità ad un caso che sta diventando soltanto una favola, anche se i testimoni oculari sono realmente attendibili.

Non si prende infine in considerazione, relativamente a quanto scritto dai ricercatori del C.U.N., che non vi sono prove certe, che a causare il presunto black out del quartiere "Marco Polo" di Monselice, sia stato un oggetto di origine aliena, terrestre, ma possa essersi trattato semplicemente di una forte emissione di microonde, che avrebbe anche fatto "saltare" alcune lampade. Così come alla stessa modo, circa un mese prima, in una via del centro storico di Asolo (TV), le automobili che la percorrevano si fermavano improvvisamente; le lampade d’illuminazione viaria si "fulminavano" inspiegabilmente!

In questo caso, peraltro analogo a quello di Monselice, non si è data per forza, la spiegazione di "fenomeno ufologico alieno", ma dopo circa due settimane, è intervenuta l’A.R.P.A.V., che ha individuando la fonte di emissione, in un ripetitore telefonico, distante qualche centinaio di metri dall’abitato, che interferiva con i sistemi elettrici ed elettronici.

Come si può vedere, non necessariamente questi fenomeni sono da imputare ad extraterrestri od a velivoli supersegreti. Soprattutto se mancano quegli indizi principali che fanno la distinzione tra fenomeni ufologici e fenomeni facilmente spiegabili con altri fattori. Altresì, nel caso di Monselice, manca la testimonianza chiave, che può venir data unicamente dalla signora U. S. direttamente interessata dagli effetti elettromagnetici dell’oggetto. Nella nostra logica umana, dovrebbe essere dato per scontato, che per ritenere attendibile al 100% un qualsiasi evento, occorre la testimonianza diretta di più di una persona (così come accade in tutte le indagini investigative, nelle quali, quando manca un colpevole, si cercano gli indizi con testimonianze – chiave di più di una persona!), e solo dopo aver fatto convergere le due o più testimonianze dirette, si può dare una spiegazione. Mi sembra però, in questo caso, che ci si accanisca solo su una delle testimoni, senza considerare che al momento, è l’unica fonte di notizie. Ciò non è, per quanto attendibile e genuina possa essere, sufficiente.

Inoltre, per spiegare lo stato fisico – psichico della signora Lucia, senza mettere in dubbio la professionalità dei medici, non si deve assolutamente pensare che tale stato, possa derivare da una "visita" aliena, ma i sintomi da lei descritti, si possono benissimo ricondurre a patologie causate da stati di stress prolungato, i quali possono senz’altro aver causato in lei, insonnie; inappetenza; giramenti di testa o svenimenti. Infatti, quando il nostro cervello viene sottoposto a stress (ed in questo caso lo è stato!), a prescindere da chi ne sia la causa, esso reagisce con una "iper" attività, cercando di compensare il fattore causativo, nella fattispecie, la testimone cerca di darsi mille spiegazioni ad una domanda: "che cosa mi è accaduto?". Questo stato di cose, genera altre domande, in quanto, essendo il cervello, impossibilitato a dare una logica spiegazione, va in sovraccarico, e non essendovi la classica "valvola di sfogo", causa per l’appunto i sintomi descritti dalla signora Lucia. Poi, se vogliamo aggiungere che, in questi mesi, alla signora hanno fatto visita, o telefonato chissà quante persone, di giorno o di notte, chiedeteVi quanto ella possa essere stata stressata!

Chiunque, e dicendo chiunque, intendiamo tutti gli esseri umani, oramai conviviamo con lo stress, ma abbiamo imparato a dominarlo. Il problema nasce quando lo stress diventa eccessivo, per una serie di cause o concause, ed allora non siamo più in grado di gestirlo. A questo punto il nostro organismo, è costretto a prendere delle contromisure per tutelare la propria sopravvivenza, ed ecco che appaiono i primi sintomi di allarme.

Anche Noi, come Centro Ufologico Internazionale, avevamo preso contatto con la signora, e ci riservavamo di farLe consultare alcuni nostri medici specialisti, senz’altro più a portata di mano, in quanto già presenti in zona con i loro studi, di quelli che il C.U.N. ha fatto venire da Parma. Nel constatare il grande trauma psicologico causato dall’episodio da lei vissuto, avevamo però preferito non disturbarla ulteriormente, proponendoci di ricontattarla dopo che si fosse ripresa dallo stato di disagio iniziale e quindi avesse potuto darci una mano con le indagini, che avrebbero senz’altro giovato anche a Lei, scaricando tutti i "somatismi" causatigli dall’evento.

Purtroppo, gli eventi sono precipitati, e Lei, per dare un’immediata, quanto giusta spiegazione ai suoi perché, ha contattato innumerevoli persone, alcune delle quali hanno, certamente senza volere, influenzato i propri resoconti, che differiscono in maniera sensibile dalle dichiarazioni rilasciate IN sede di prime indagini.

In ultima analisi, non capiamo il perché si voglia dare all’accaduto, per forza, una valenza di carattere alieno, senza prendere o far finta di dimenticare degli elementi chiave nella vicenda, che di alieno non hanno benché la minima corrispondenza. Forse mancava in Italia un caso eclatante d’atterraggio e contatto con entità aliene, e si vuole colmare a tutti i costi la lacuna? Spero di no, perché se così fosse, l’ufologia italiana andrebbe ricostruita da zero, in offesa a quanti hanno subito sulla propria pelle questi fatti, o ne hanno indagato senza interesse alcuno, i risvolti.

L’informazione ufologica, a nostro umile avviso, deve essere data alle persone, nella misura in cui s’indaga, con le prove che si hanno in mano, senza enfatizzarne i toni per solo uso personale. Solo così potremmo essere sicuri che le masse saranno sensibilizzate da tutto ciò che riguarda l’argomento, e non considereranno ciò che è accaduto al loro prossimo, frutto di un episodio della serie "X-FILES". Solo in questo modo potremmo essere la voce di quanti non hanno parole e di quanti e quante non hanno il coraggio di venire allo scoperto, per paura di essere derise da una società, la stessa che nel XXIV secolo ed oltre, bruciava sul rogo tutte le persone che raccontavano di aver avuto contatti con entità scese dal cielo!

 

 

 

 


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